Ex Nerds

GLI EX “NERDS”

A forza di osservare i comportamenti umani, ho costruito una mia teoria su quelli che mi piace definire “Gli Ex Nerds”.
Gli Ex Nerds sono quelle persone che da bambini erano un disastro: troppo grassi, troppo bassi, troppo poveri, troppo timidi, troppo sfigati insomma.
Sono quelli che subivano in silenzio angherie di ogni tipo , che sudavano intimoriti davanti alla foga del branco di trovare un capro espiatoria con cui superare le giornate troppo noiose.
Io per esempio, sono un’ex Nerd.
Da piccola ero timida e rotonda, ho usato per anni l’apparecchio e mia madre mi vestiva in modo dignitoso ma senza farsi fregare i soldi dalle mode del momento.
Per fare un rapido riassunto: la mia adolescenza durante l’epoca dei paninari, io l’ho passata tutta con la marca sfigata di ogni cosa.
La città in cui abitavo, Sassuolo, negli anni 90 era nel pieno dell’industrializzazione. Durante quegli anni erano cresciute ceramiche come crescono i funghi tra Agosto ed Ottobre.
Famosa per essere il primo polo ceramico mondiale, Sassuolo vantava all’epoca due tipologie culturali e sociali nettamente contrapposte: il “padrone ” e ” l’operaio”.
Uno era ricco, l’altro era di più modeste finanze.
Io- Avevi dei dubbi?- Appartenevo ad una famiglia della seconda categoria ma abitavo in una zona piena zeppa di coetanei provenienti dalla prima.
Devo dire, con un po’ di generalizzazione, che i figli di persone nate umili e diventate ricche in fretta, non sempre brillano per educazione e sensibilità.
Questo, durante la mia infanzia, significava che, frequentando ambienti con alta densità di “figli di papà” mi trovassi spesso a dover gestire battutine velenose su come mi vestivo o su ciò che non possedevo.
A volte era proprio un incubo, i bimbi a certe età, sanno essere davvero spietati.
Penso di essere stata quasi muta, fino ai tredici anni di età. Silenziosa, cicciottella, goffa, timidissima.
Se riguardo ora quella bambina provo un’enorme voglia di tenerla stretta tra le braccia e rassicurarla con parole di fiducia sul futuro.
Non ricordo il momento preciso in cui ho deciso che non avrei più permesso a nessuno di farmi stare così male, il momento in cui ho cominciato a parlare (e, purtroppo per il mondo, non mi sono più fermata).
Sono grata a quella bambina che sulle sue spalle ha caricato tutto quel peso per permettermi ora di essere tutt’altro che deboluccia.
Per merito suo ho imparato che tutto ciò che passiamo nella vita, ha la capacità di trasformarci nelle persone che diventeremo .
Anche i miei ex aguzzini, devo dire, sono cambiati nel tempo: ora ho tanti amici tra quelli che mi hanno regalato piccole sferzate di dolore. Crescendo si cambia, crescendo si sceglie.
Io ho scelto di non soffrire più a causa dei giudizi su di me, di farmi tante domande prima di seguire la massa e di dire la verità sopra ogni cosa, sopra ogni conseguenza.
Non so se sia stata una trasformazione saggia ma so che è ciò che sono diventata.
A volte mi capita di parlare con persone che hanno scelto di rimanere come Claudia del passato. Timide, goffe, impacciate.
Io ci chiacchiero tantissimo, le riempo di domande, faccio battute per farle divertire e loro mi guardano stupite.
A certe persone non capita spesso di sentirsi importanti.
E’ meraviglioso quando si liberano dei blocchi emotivi e cominciano a parlare, sempre più a loro agio.
Penso che qualsiasi cosa nella vita serva, che quella bimba timida ed impacciata sia stata il seme che mi ha permesso di camminare su gambe forti stringendo tra le mie mani, quando posso, altre incerte mani.
Lo faccio esclusivamente per me, per quella bambina che ero.
Quando vedo ragazzi o ragazze vincenti che però rimangono gentili o sensibili, mi viene sempre il dubbio che, in passato, siano stati degli “sfigati” come me.
Guardati attorno: li riconosci al volo: possono avere tutto ciò che desiderano ma si fermano a dare un pezzetto della loro torta anche a chi ha meno risorse da offrire.
Dentro ai loro occhi cogli il sorriso soddisfatto di chi, in quel momento, sta abbracciando il suo sé stesso bambino.
Ecco, questi per me sono i meravigliosi ex Nerds.

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