Il problema è che

Il problema del 2016

Il problema del 2016 è che gli uomini se la tirano più delle donne.

La mia generazione femminile poi (classe 77), sta cambiando completamente modo di comportarsi in relazione agli approcci amorosi.
Condizionata dai mille “ma quanto te la tiri?” dell’era in cui poteva girare ancora in minigonna, ha adottato la strategia della gentilezza, con chiunque le si approcci.
A quasi quarant’anni però, trovare l’uomo della vita, è un’impresa più ardua dell’infilare un copri piumone Ikea, ritiratosi dopo il primo mezzo lavaggio.
Ci troviamo in equilibrio confuso tra chi si avvicina in modo che sembra positivamente propositivo (salvo poi renderci conto che l’uomo in questione lo fa anche con tutte le amiche che abbiamo) e quello che ti guarda tutta sera durante una festa ma poi non ha neanche il coraggio di chiederti il nome.
Poi, come per magia, arriva il tipo in gamba, gentile quanto basta, equilibrato, galante e irrimediabilmente già accompagnato.
Un disastro insomma.
Tu aggiungici che a quest’età, adattarsi ad un’altra persona, è diventato complesso perché tra le mura domestiche hai quanto ti possa servire per essere “autonoma” senza cedere al compromesso di lavare mutande a chi cerca una colf a basso costo.. Ecco, hai già ottenuto la quadratura del cerchio.
Il problema del 2016 è che siamo diventati un po’ tutti (maschi e femmine) intolleranti alle relazioni a lungo termine.
Cinici, nella paura di non poter essere felici “per sempre”, scollegati a forza dai sogni di quando eravamo bambini.
Forse per questo tantissime relazioni avvengono tra persone sposate e persone single: abituati a scorgere una fine inevitabile, ci si adatta a passare insieme quel poco di “bel tempo” che ci è dato in dono.
La mia regola è sempre stata “mai con un uomo impegnato” e, ad onor del vero, fino a qui, almeno quella, è stata mantenuta.
Siccome però sono convinta che le “meraviglie si attacchino”, non mi perdo a giudicare quanto a capire perché, questa cosa, accada sempre più di frequente.
I nostri nonni erano più bravi di noi a mantenere in vita un matrimonio o semplicemente ciò che accadeva era ben nascosto tra le mura di un’omertà condizionata dalla cultura dell’epoca?
Le donne stavano zitte, molto più di adesso.
I panni sporchi si lavavano in casa e difficilmente si mostrava la foto del tipo o della tipa sposata che ci si era “fatti”.
Quando si stava a casa ci si stava davvero perché non esisteva tutta questa offerta che oggi risiede sul web e nei Social.
Ma era davvero così meglio?
Il fatto che l’occasione non facesse l’uomo ladro, regalava davvero così tanta più integrità alle persone?
Non lo so.
So solo che il problema del 2016 è che le donne se la tirano molto meno degli uomini, come avessero detto addio ai loro sogni di ragazze.
Che mio nonno ha visto le nudità di mia nonna molto tempo dopo averla scelta come consorte.
Che gli uomini hanno improvvisamente un sacco d’offerta e che gli equilibri biologici si stanno un attimo rovesciando in modo, a mio avviso, auto-distruttivo.
Io rivendico il mio diritto a godermi una corte ben fatta, a non dovermi ciucciare la solita solfa dell’uomo sposato in crisi con la moglie, ad avere un amore soltanto mio e soprattutto ad essere gentile senza essere vista come “disponibile”.
Rivendico il mio diritto a qualcuno che si faccia crescere il cervello oltre che gli addominali e che mi tratti con il dovuto rispetto.
In cambio?
In cambio vorrei dare lo stesso.
Vorrei evitare di diventare 120 Kg dopo aver acchiappato l’uomo perfetto, vorrei evitare di fare guerre inutili tipo quella del farsi crescere i peli nelle gambe (visto sul web: poi ci stupiamo che gli uomini scappino), vorrei continuare a cucinare qualcosa di buono per farlo sentire coccolato quando mi viene a trovare.
E se quest’uomo non arriva?
Se non arriva me ne sto a casa, con un vibratore, una tazza di the caldo, un libro e il mio progetto di creare un circolo intellettuali (gli altri parlano, io ascolto).
Che per svenderci, care ragazze, con gli antirughe di adesso, abbiamo ancora almeno una ventina d’anni di tempo.
11 commenti
  1. Barbara
    Barbara says:

    L’analisi da te fatta è giustissima… lui ti vuole… te no! Te lo vuoi… ma lui no!! Te lo vuoi, lui ti vuole (o cosi dice) ma la situazione è complicata…. insomma non c’è pace.
    Spostati un po’ e fammi posto a tavola x una tazza di the…. almeno il the lo condividiamo… altro no! mentre sul circolo di intellettuali sarebbe interessante potersi iscrivere… seppur non credo molto al fatto che tu possa stare zitta!!!

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    • Claudia Moretti
      Claudia Moretti says:

      Ecco, mi stavo preoccupando quando mi hai chiesto il the!Ahahahah!
      Il circolo intellettuali va fatto per questo sono disposta anche a tacere..Un pochino almeno!;-)

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    • Claudia Moretti
      Claudia Moretti says:

      Purtroppo sì, ho paura…
      E visto che mi sa che a 50 anni ci arriverò fidanzata con me stessa..Facciamo che nel frattempo mi alleno meglio!:-) Grazie mille del riscontro prezioso..

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  2. Elisa Tonioni
    Elisa Tonioni says:

    Siamo diventati tutti frustrati e insoddisfatti del troppo (o troppo poco) che ci circonda, abbiamo perso il valore dello stare insieme nelle piccole cose, tutti noi che crescendo speravamo in ‘2 cuori e una capanna’ ci siamo scontrati con un mondo cinico superficiale e per nulla empatico! I social hanno minato i rapporti, di qualsiasi tipo, e io che da quasi 3 settimane mi sono eliminata da Facebook mi sto sempre più rendendo conto di quanto finta sia la realtà che stiamo vivendo! Una volta era più facile certo, esistevano molte meno possibilità di fuga, come dici tu Moretti, i panni sporchi si lavavano dentro le mura di casa, ma forse esisteva anche la voglia di mantenere vivo qualcosa, il desiderio di far funzionare i rapporti nonostante i problemi, la speranza che esistesse davvero quel ‘per sempre’!
    Abbiamo paura di noi stessi e ci rifugiamo nelle effimere difficoltà di questo tempo per riuscire a provare emozioni…. è ora di cominciare a meditare gente………..

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    • Claudia Moretti
      Claudia Moretti says:

      La velocità di qualunque cosa approcciamo in questa vita non aiuta.Grandi abbuffate di tutto fino
      alla nausea..L’amore è solo uno degli aspetti che sta perdendo la sua qualità..Continuo a pensare che quando qualcosa è troppo “facile” ci sia sempre una fregatura e, per quanto mi riguarda la prima è che mi toglie anche la metà del gusto di ottenerla.
      Grazie del supporto

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      • sofia
        sofia says:

        E se la capacità di vivere stesse nel non etichettare epoche o generalizzare?
        Se la vita fosse un prendersi cura di se stesse e aspettare che gli altri vedano la nostra bellezza e perché no la nostra fragilità e specchiandosi ci scegliessero come compagni non presuntuosi?

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        • Claudia Moretti
          Claudia Moretti says:

          Sofia, ho quasi come la sensazione di conoscerti…Detto questo, siccome non ho la verità in tasca ma soltanto la mia verità , ti dico che il tuo punto di vista posso trovarlo interessante e condivisibile. (Tagliato magari della parola “presunzione”) Grazie del tuo riscontro

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    • Claudia Moretti
      Claudia Moretti says:

      Mio caro Conte di Montegibbio…Lei è sempre Caro nei pensieri a me rivolti..Le mando un invito sigillato in ceralacca per il tempo in cui avverrà l’inaugurazione del suddetto circoloGrazie

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      • Barbara
        Barbara says:

        L’analisi da te fatta è giustissima… lui ti vuole… tu no! Tu lo vuoi… ma lui no!! Tu lo vuoi, lui ti vuole (o cosi dice) ma la situazione è complicata…. insomma non c’è pace.
        Spostati un po’ e fammi posto a tavola x una tazza di the…. almeno il the lo condividiamo… altro no! mentre sul circolo di intellettuali sarebbe interessante potersi iscrivere… seppur non credo molto al fatto che tu possa stare zitta!!!

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