Ho perso

I bilanci, la bilancia, ciò che è perso e ciò che è guadagnato.

Fare bilanci mi è sempre piaciuto poco quindi, ve la risolvo alla veloce.
Il 2016 è stato un anno di.. Vita!
E’ stato duro da portare a casa ma è stato anche un anno in cui ho imparato tantissime cose, confermando su tutte il potere di ringraziare piuttosto che lamentarmi.
Il 2016 però, oggettivamente, ha visto diverse perdite.
E non parlo degli artisti famosi che sono volati in cielo per il Maxi Musical che Dio ha organizzato per Capodanno, dimenticandosi di portarsi dietro Gigi, che è ancora qui con noi..
No, non parlo di questo.
Parlo di ciò che ho perso nel quotidiano e di ciò che, nel perdere, ho guadagnato.
Ho perso un componente importante della mia famiglia ma non la forza di fare la scelta giusta malgrado “ciò che pensa la gente”.
Ho perso la pazienza davanti ad una serie infinita di giudizi gratuiti ma non ho perso la voglia di essere me stessa.
Ho perso chi non aveva alcun motivo per restare e ho visto molto bene chi è rimasto al mio fianco.
Ho perso la voglia di smascherare chi mi mentiva per ottenere qualcosa, perchè ho guadagnato la capacità di dare solo ciò che mi fa piacere dare.
Ho avuto l’amore e l’ho perso in un sospiro.
Ho fatto un sospiro e l’ho ritrovato nel riflesso del mio specchio.
Ho avuto fame ed ho mangiato troppo.
Ho avuto sete ed ho bevuto troppo.
Per questo motivo non ho perso neanche un chilo, ma ho perso la bilancia, che è caduta “accidentalmente” dalla finestra, stamane.
Le persone come me non trovano mai pace perchè il loro è un animo vorace.
Ma le persone come me vivono la vita sapendo che solo quando suona la campana è davvero finita.
E non ci basterebbe mai.. Continuiamo a correre, come avessimo la polizia alle calcagna.
Il paradiso è qua sotto per noi, in mezzo alla polvere, alla fatica e alle risate con gli amici.
Noi sappiamo che il male non sta nella caduta ma nell’oblio.
Sappiamo che il tempo è lo stipendio di Dio e non siamo in grado di restare immobili a guardare facendo il minimo rumore..
No, non lo siamo.
Perchè il peccato non è cadere, il peccato è stare al mondo, credendo che il tempo sia un diritto, per il semplice motivo di respirare.
Come un lavoratore a tempo indeterminato che, firmato il contratto, smette di lavorare.
E’ un peccato non scalare la montagna credendo che a girare in tondo si faccia meno fatica.
A girare in tondo, amico mio, non si fa la vita.
Per questo ti auguro per il nuovo anno, occhi buoni per vedere e la forza di scalare la tua vetta, tutti i giorni con un passo sufficientemente forte a portarti sempre più in alto.
Ti auguro la gioia dell’esplorazione e amici attorno con cui condividere il viaggio e limitare reciprocamente le cadute.
Amici che quando cadi si facciano due risate.
Ti auguro di ridere di cuore..
Perché questo in realtà è ciò che è nascosto dietro a tutto questo nostro famelico inseguire: qualcuno che ci faccia ridere di cuore.
Se lo trovi, fidati di una scema, tienilo stretto.
Concludendo: con fiducia nel futuro ed un’aspirina in borsetta per domani mattina, ti faccio quindi i miei auguri per un fruttuoso 2017, caro amico esploratore!

( E per augurarti buon anno.. Una tra le mie canzoni preferite!)

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