silenzio

Il silenzio è l’abito dei forti

Il silenzio è l’abito dei forti.
Scende bene sul corpo umano, ha una gran classe e non fa mai una piega.
È ciò che ti mordi la lingua per non dire, anche quando ti chiedono un parere che sai, potrebbe creare dolore.
E’ quello che ti scappa quando vuoi evitare di dare spiegazioni al tuo comportamento perché le spiegazioni ti porterebbero indietro, proprio nel punto che ti ha ferito e fatto decidere di cambiare strada.
E’ quello che mi è venuto spontaneo ieri sera mentre, per l’ennesima volta stava per aprirsi il ring sulle nostre rispettive ragioni.
La ragione te l’ho lasciata, hai visto? Mi son presa un bel libro e il mio silenzio.
Che sollievo che è stato abbandonare una guerra per godermi la serata!
E pensare che io il silenzio l’ho sempre gestito male..
E’ questa cosa che mi sta facendo riflettere molto ultimamente; forse sto cominciando a capire che le parole in fondo non sono le uniche ad avere un significato forte.
Il silenzio è già una risposta.
Esso oltremodo dilata i pensieri e rende più lucidi e forti.
E’ la parte che apprezzi nei momenti più belli, quando riesci a guardare nella stessa direzione di chi ami.
E’ la cornice alla stella cadente del 10 di Agosto, l’anticipo alla tua risata, dopo aver assistito ad una scena buffa tra bambini, al parco sotto casa.
E’ godersi la vita ad un ritmo diverso, con la percezione di ciò che si ha e la fiducia in ciò che avverrà.
A dieci anni il silenzio lo adoravo, a vent’anni lo detestavo, a trenta mi faceva paura, a quaranta è, in assoluto, il mio miglior amico.
“Fai silenzio”! Me lo dico spesso ultimamente perché comincio a crederci veramente.
Lo dico anche a te: fai silenzio ed ascoltati, vedrai che troverai la strada.
Fregatene di chi ti chiede di urlare e fregatene di chi ti chiede un parere che in fondo non vuole.
Se invece sei tu a stare male, sappi che troppe voci nella testa, non solo non tolgono il dolore ma spesso confondono le idee.
Ascolta la tua e piuttosto perditi nei suoni della natura.
Vai a farti una passeggiata in collina e cerca una cascata.
Ascolta l’acqua che scroscia e goditi l’assenza delle umane parole!
Avevo undici anni circa e mio nonno aveva un cane lupo buonissimo.
Non ricordo bene perché fossi senza gli altri cugini a casa dei nonni, ricordo solo che presi il sentiero della campagna adiacente con York (si chiamava così) che mi seguiva silenzioso.
Arrivata sulla collina mi sedetti sull’erba tiepida del pomeriggio e York mi si accoccolò di fianco.
Passammo più di mezz’ora a guardare l’orizzonte in silenzio, io e quel cane magnifico.
Ecco, non rammento tante delle conversazioni avute la settimana scorsa ma rammento come fosse ieri quel momento di ventisette anni fa.
Penso sia perché quel silenzio era ben più denso di tante delle parole che pronuncio o ascolto ultimamente.
Per questo motivo ti esorto a provarne il potere (anzi, facciamolo insieme visto che mi devo allenare).
Suoniamo il nostro silenzio ed ascoltiamoci dentro con la fiducia crescente in un orizzonte che si schiarirà.

“Prima di parlare domandati se ciò che dirai corrisponde a verità, se non provoca male a qualcuno, se è utile, ed infine se vale la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire.” (Buddha)

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