persone fiorite

Le persone fiorite

E poi ci sono le persone fiorite ..
Ultimamente sono stata presa da un grande sconforto perché ciò che vedevo attorno a me non era propriamente ciò che stavo cercando di attrarre.
O forse lo era?
Sì forse lo era.
Non consciamente ma lo era.
Non so a voi ma a me succede che, quando mi capitano i “periodacci”, mi sale una gran voglia di farmi male e non mi riprendo finché il livello di malessere, non arriva a quel punto in cui devo decidere se continuare ed annegare oppure iniziare a reagire.
Si passa dall’euforia alla rabbia, dalla sensazione di soffocare a quella di sentirsi irreparabilmente soli.
Chiunque ti voglia anche solo abbracciare viene investito delle peggiori responsabilità.
Non esiste nessuno in grado di poterti dare qualcosa di buono se, nel tuo cervello, non sei sicuro di potertelo meritare.
Quando passi quei momenti, fatti una semplice domanda: il tuo migliore amico lo tratteresti come stai trattando te stesso?
Ecco appunto.
Le persone fiorite, quando ti cibi di buio, non sei in grado di intercettarle.
Credo molto nella forza della mente e in ciò che è in grado di far accadere.
Gli animali malati si allontanano dal branco e vanno a morire da soli; noi esseri umani facciamo lo stesso quando stiamo male.
Il nostro valore percepito scende a tal punto che, anche se ci trattano bene, facciamo in modo che la cosa finisca immediatamente.
Ci stiamo allontanando dal branco.
Continuo a sostenere che, malgrado gli smartphone e i poc corn a microonde, l’essere umano sia molto più animale di quanto non creda.
Poi ci sono le persone fiorite..
Le riconosci perché hanno il profumo dell’entusiasmo, il bisogno di portare in salvo più anime possibili, la capacità di generare fiducia nel futuro anche a Puffo Brontolone (impresa ardua visto che è l’unico consapevole che, per l’ovvietà della legge statistica, Puffetta la darà più facilmente a Puffo Forzuto).
Le persone fiorite macinano sogni come io macinerei chilometri, se ci fosse un negozio che regala Loboutin in Alaska.
Non lo fanno per un bisogno meramente economico, non hanno venduto l’anima al Diavolo e non sono di quel tipo che venderebbe la tua per i classici trenta denari (la mia è stata venduta anche per meno).
Lo fanno perché devono principalmente colmare un bisogno; quello di sentirsi migliori.
Io vorrei diventare una persona fiorita.
Ho un grande bisogno di sentirmi migliore; non degli altri ma del “me stessa” di ieri.
Se ciò che scrivo potesse aiutare anche solo una persona tra tutte quelle che mi leggono a ritrovare un po’ di benzina, avrei già fatto qualcosa in più del mio niente solito.
Non è facile, me ne rendo conto,  perché nel frattempo ti “accade” la vita.
Ma quando hai la forza di alzare la testa puoi vedere le tue persone fiorite in mezzo al mucchio.
Sono quelle che hanno semplicemente capito che, per espiare un errore passato, esiste un modo più furbo del farsi del male; fare del bene.
Le persone fiorite sono più di quante non si creda.
Al mondo c’è un sacco di brava gente, non ti far convincere del contrario.
Il fatto è che tu stai cantando la tua canzone e sei in parte responsabile della qualità umana che ti si accosta per ascoltarla.
Fatti male e allontanerai il bene.
Fai del bene e diventerai concime per altro bene..
E quando una persona fiorita vorrà bere dalla tua mano, la riconoscerai nella spinta che ti regalerà per andare quel poco più lontano.
Alza la testa.

2 commenti
  1. sofia
    sofia says:

    Espiare e’ una parola che stona per le persone fiorite. Nella vita si cammina con le scarpe del momento. Camminando si incontrano altre persone con le proprie scarpe.La serenità nasce quando, guardando l’altro si ha, non giudizio ma compassione, la stessa compassione che si ha per se stessi. L’amore non si impone ma si irradia e nasce non dalla testa, ma dall’affidarsi alla vita.

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    • Claudia
      Claudia says:

      Penso tu abbia scritto la stessa cosa con le tue parole..Detto questo nella vita si incontrano persone nelle proprie scarpe, si deve averne compassione ma si ha il diritto di scegliere con chi condividere il poco tempo che si ha a disposizione

      Rispondi

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