l'uomo delle bolle di sapone

L’uomo delle bolle di sapone

A Viareggio lavora un vecchietto che è amato da tutti i bambini perché di mestiere fa’ la cosa più fantasmagorica che si possa fare: lui è l’uomo delle bolle di sapone.
Esiste qualcosa di più bello delle bolle di sapone?
Le mie figlie mi chiedono spesso di comprare una marea di giocattoli ed io, duttile come il marmo, rispondo spesso di no.
Sono piuttosto restia a riempirle di cose inutili che si sostituiscano alla loro capacità di inventare.
Però, c’è un però.
Quando mi chiedono le bolle di sapone..Be’, nove volte su dieci, mi fanno capitolare.
Guardare la loro bocca a cuore che soffia dentro al beccuccio e vedere nascere una perfetta sfera “arcobalenata”(lo dice sempre Daria e no, non c’è bisogno di chiamare l’Accademia della Crusca) che vola in alto, prima di esplodere in migliaia di minuscole gocce, ha dell’ipnotico.
Per ogni bolla che viene soffiata al mondo, si genera un sorriso e, spesso, la bocca che si stira nel farlo, non appartiene ad un bambino.
Dicevo quindi: a Viareggio lavora per le strade l’uomo delle bolle di sapone.
Le sue bolle sono così gigantesche e i suoi spettacoli così meravigliosi che i bambini lo adorano e, se non lo trovano, lo vanno a cercare.
E’ diventato una piccola istituzione locale.
E’ un uomo umile, un’artista di strada straniero che si chiama Boris Egorov.
Qualche giorno fa’, mentre faceva il suo spettacolo davanti ad un negozio storico di dischi, è stato ripetutamente minacciato di percosse ed infine, spruzzato d’acqua con la gomma.
Vedendo il video, che non posto per non aggravare oltremodo una situazione spiacevole, sono rimasta allibita.
Io mi rivolgo a te, proprietario del negozio di musica.
Ma ti rendi conto che te la stai prendendo con un’entità che, per i bambini, è seconda solo a Babbo Natale?
Tu vendi musica?
Lui vende sogni.
Uomo della musica ma che cavolo ti è preso?
Fosse stata Louise Veronica Ciccone, là fuori, avresti fatto uguale?
Che diritto hai proprio tu, che vendi arte, di discriminarne un’altra forma?
Tu sei l’uomo della musica, caspita, sei il sacerdote di ciò che per me rappresenta Dio..
Io, te lo dico, non sono preoccupata tanto per l’uomo delle bolle di sapone, lui è nella ragione e, alla fine, dormirà bene.
Io sono preoccupata per te e per tutta la rabbia che hai nelle vene.
Forse sono estremamente sensibile ultimamente ma, di questo disagio, ne sento fluire a fiumi.
Lo sento nelle polemiche accese su ogni cosa, nelle urla, negli insulti gratuiti, nella discriminazione rabbiosa, nella maldicenza e nella maleducazione di cui sono spesso testimone.
Non è che il mondo sta impazzendo?
Non è che si sta ammalando di rabbia e frustrazione?
Poi, bella forza dai, quando te la prendi con quello che giudichi più debole di te..
Ti hanno mai insegnato che esistono delle categorie di peso da rispettare, anche nel combattimento?
O forse tu, un combattimento leale non lo hai mai fatto, altrimenti sapresti che, si vinca o si perda, si torna sempre a casa con un po’ di tristezza nel cuore.
Senti, uomo della musica, perché non vai a correre?
Perché non fai l’amore o semplicemente ti spari in cuffia qualcosa di quel bello che hai tra gli scaffali del tuo negozio?
Soprattutto: perché invece di stare alle spalle dell’uomo delle bolle di sapone, non ti ci siedi davanti, ti godi lo spettacolo ed alla fine gli lasci anche una moneta?
Forse hai semplicemente bisogno di tornare indietro e vederti ancora bambino, quando le bolle le vedevi per ciò che sono: non sporcizia, ma strumenti per rendere il mondo migliore.

“Ninety nine dreams I have had
In every one a red balloon
It´s all over and Im standing pretty
In this dust that was a city
If could find a souvenir
Just the prove the world was here
And here is a red balloon
I think of you and let it go”

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