Un uomo incappucciato che si tiene le gambe per terra

Mal d’amore: lui

Se sei nel pieno del dolore di una storia d’amore, sappi che la fitta più lancinante ti arriverà la mattina, ad ore 4:12, mentre stai guidando assonnato ed infreddolito verso i quotidiani turni in fabbrica.
Quel dolore si tradurrà nella canzone che passa in radio, quella che non avresti mai voluto sentire ma che ti troverà, malgrado il tuo viaggio duri solo una manciata di minuti.
E allora sarà una spada nel cuore, una doccia fredda che ti sveglia da quel torpore dal quale ti saresti voluto far cullare almeno fino al secondo caffè, quello dell’alba.
Lei è la tua condanna, non la canzone ma lei, la donna che ti ha strappato il cuore a morsi dopo averti reso consapevole di possederne uno.
Era quella corsa a polmoni aperti, che faceva cadere stremati e felici sul letto dopo una giornata di sogni e risate, era l’odore che ti trovavi sulla sciarpa la mattina più fredda d’inverno, era l’intreccio dei corpi, così perfetto da farteli sembrare uno.
Era tante cose che ora non è più.
Adesso è solo il silenzio sordo di una casa che trasmette ancora l’eco delle sue risate.
E’ il primo pensiero della mattina, quello che ti accanisci a scacciare con una doccia veloce ed una violenta lavata di denti, che ti renda insensibile al rumore dei ricordi.
E ce l’avresti quasi fatta ma poi arriva quella canzone, che cantavate insieme dentro all’abitacolo pieno di condensa della tua macchina e allora, di colpo, sembra che la nebbia Modenese di Dicembre ti arrivi dentro ai polmoni e te li intossichi tutti.
Ma la cosa peggiore è che non riesci neanche a cambiare stazione, e ti abbandoni al flusso dei ricordi rassegnato esattamente come quel pesce che, impigliato nella rete del pescatore, di colpo smette di agitarsi, perchè capisce che non si riuscirà a liberare.
E allora canticchi sottovoce, con gli occhi lucidi e le porte dei ricordi spalancate, prima di parcheggiare davanti alla fabbrica in cui lavori ed impegnarti a far inghiottire dal tempo, un’altra giornata senza di lei..

2 commenti
  1. barbara
    barbara says:

    eh già…. a volte ti chiedi come farai a vivere senza….
    Io ho diverse canzoni di Phil Collins che mi legano alla mia storia, e non nego che molte volte non riesco a sentirle… a volte però le ascolto proprio con il magone e gli occhi lucidi… si perché la Musica ha il potere di scovare le emozioni anche nei momenti che meno te lo immagini.
    Ricordo una sera, ero fuori con amiche a cena in un bar di Sassuolo….. in sottofondo è partita “Another day in Paradise” ed io mentre stavo ridendo con un calice in mano mi sono come bloccata. Con la scusa di una sigaretta mi sono allontanata e mi sono immersa nel mio ricordo, nei nostri abbracci e nelle nostre risate.
    Poi sono arrivate loro, le amiche, ed il magone è sceso ed è tornato il sorriso.

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    • Claudia Moretti
      Claudia Moretti says:

      Se sei in preda ad un’emozione forte, la musica te la scova di sicuro.
      Ci sono canzoni che ancora mi causano gioia ed altre che invece proprio non posso più ascoltare..
      Ma ho amiche in gamba anche io 😉

      Rispondi

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