Aria rarefatta

Aria rarefatta

C’è un’aria troppo rarefatta.

Mi entra nelle branchie e faccio fatica a ragionare con lucidità.

La lucidità, in realtà, l’ho persa da molto tempo.

Sudo e tremo, a volte ho le convulsioni.

Ho caldo, ho paura e troppe grida dentro rispetto al silenzio che mi circonda.

Indosso una scarpa che ho trovato riversa  sul pavimento di questo enorme edificio.

Ho visto come si usano le scarpe anche se, per la callosità dei miei arti inferiori, non mi servono affatto.

In questi mesi ho guardato molteplici registrazioni dei precedenti abitanti di questo pianeta e sono rimasto sconvolto dal fatto che la tecnologia sia rimasta viva mentre loro sono tutti scomparsi.

E’ accaduta una rivolta di ferro e bit qualche decennio fa; la creatura si è ribellata ai creatori.

Ora la “Grande Mente” si occupa di riparare tutto ciò che è rimasto.

Pensavo mi avrebbe ucciso prima o poi ma  non percepisce la mia presenza: sono rimasto sconvolto da questo.

Vorrei che mi sentisse, almeno lei.

Vorrei che mi ammazzasse come ha fatto con tutti gli altri.

Ma lei non sente e continua a riparare se stessa, operosa, incessante, in silenzio.

Io sono solo.

Come volevo essere, come avevo tanto desiderato.

Mi ero stancato di ciò che mi circondava; della mia professione, della mia compagna, di tutte le persone che mi usavano, annoiavano, strumentalizzavano.

Ho scelto di partire e non tornare più.

Ebbene, ci sono riuscito.

La mia astronave è atterrata 277 giorni fa ed è immediatamente diventata parte della “Grande Mente”.

Non è più governabile.

Non è più utilizzabile.

Non posso tornare a casa.

Rivoglio la mia casa, rivoglio Aureen, rivoglio la mia schifosa professione e rivoglio gli amici bastardi che.. Che mi parlavano.

Mi manca l’aria.

Sto impazzendo.

O sono già impazzito?

Sono qui?

Esisto?

Urlo e nessuno mi sente, cammino e nessuno mi vede, piango e nessuno mi consola.

Non riesco a farla finita, non ne ho il coraggio..

E mi rimangono almeno altri centoquaranta anni di vita.

 

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