Voltare pagina è un'arte, ma un'arte vera, che io sto ancora faticando ad imparare. Oggi ero arrabbiata, tantissimo.

L’arte di voltare pagina

Voltare pagina è un’arte, ma un’arte vera, che io sto ancora faticando ad imparare.
Oggi ero arrabbiata, tantissimo.
Ce l’avevo con una persona che, col suo immobilismo, mi ha condizionato grande parte dell’esistenza e, tuttora, continua a condizionare il mio umore.
Penso di avere un tallone di Achille; le persone che non fanno niente per cambiare e magari me le devo anche subire mentre si lamentano o si giustificano continuamente.
Preferisco di gran lunga chi sbaglia, chi si becca una musata o un no di quelli da cavarti il fiato, per poi dopo sentirsi abbastanza “presuntuosi” da ripartire con un bel bolo di dolore amaro in bocca.
Queste persone magari non saranno più forti di prima (come si ama dire nella retorica quotidiana) ma sicuramente sono più consapevoli dei propri mezzi, delle proprie risorse.
In tutta questa rabbia, che mi è toccata gestire oggi, una vocina dentro di me ha continuato a sussurrarmi che, se mi affliggono lo stesso tipo di circostanze, forse sono io che sto sbagliando qualcosa.
Magra consolazione però è la stramaledetta verità.
Fatico a sopportare i piagnoni, gli indecisi, gli inerti forse perché fatico a sopportare me per aver passato un bel pezzo di vita nel non “voltare pagina”?
Che poi, chi mi ha mai chiesto di fargli da balia?
Nessuno.
Non è che lo facevo proprio per non sembrare immobile ai miei stessi occhi?
“Mi fermo non perché sono invischiata in me stessa, lo faccio per aiutare te..”
Che gran paracula, Moretti!
Quando si è davvero in movimento, non ci si fa fermare da nessuno ma si va avanti, felici.
Tutti noi abbiamo una grande possibilità: scegliere con chi condividere il nostro tempo.
Se si cerca di selezionare persone in grado di potenziarci, difficilmente si proverà rancore per qualcuno che tenta di frenarci.
Se il rancore arriverà, saremo in grado di perdonare, salutare e ricominciare a camminare.
Tutte le persone che incontriamo nella nostra vita, sono convinta siano nostri maestri in qualcosa.
Oggi, il mio maestro, lo stesso che mi ha fatto arrabbiare, mi ha fatto vedere quanto mi stessi crogiolando di nuovo, seduta su una valigia di alibi, ai margini delle mie paure.
Così devo sforzarmi di perdonare e ricominciare a percorrere il mio cammino in avanti.
Questo è il trucco e, come tutti i trucchi efficaci davvero, è semplice.
Inoltre la rabbia fa male soprattutto a chi la prova e, la sua declinazione peggiore, dipende da ciò che facciamo proprio a noi stessi.
Volta pagina e fai pulizia.
Volta la pagina, abbandona il bisogno di dar la colpa agli altri e trasforma ogni ostacolo in un’opportunità per capire come modificare al meglio il tuo comportamento.
Dal momento che in gran parte possiamo scegliere le persone di cui circondarci, opta sempre per chi ti fa camminare e non per chi ha necessità di farti perdere tempo.
Perdona gli altri e perdonerai te stesso.
Finché vivi hai sempre due ragioni: una per camminare ed una per fermarti.
Volta la pagina e cammina.

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