Emoticons colorate

Le emoticons da passeggio

Sono per le persone dritte al sodo, quelle schiette, che non ci girano attorno.
In un’epoca in cui l’esprimere un sentimento esiste quasi solo nella gran profusione di faccine da cellulare, penso che dire il vero nel modo giusto sia la qualità più apprezzabile tra tutte.
Non si tratta di offendere o fare polemica, si tratta di dire come la pensi, senza ferire ma dando all’altro la possibilità di muoversi di conseguenza e di piacerti solo per quello che è.
La sincerità è una dote, la sincerità insieme all’ironia una rarità, la sincerità insieme ad ironia e dono della sintesi un vero miracolo-Non chiedetemi se sia possibile, sono una donna e non conosco la parola sintesi-.
Il problema però è che non siamo più abituati alle mezze misure: o siamo spietatamente sinceri (più per sfogare una frustrazione che per aiutare l’altro a capire) o, nella stragrande maggioranza dei casi, siamo menefreghisti ed incapaci di prendere una posizione pur di non venir scossi nel nostro misero angolo di vigliaccheria.
La verità la diciamo all’amico dell’amico e mai al diretto interessato.
Una vita tristemente a metà però, quella di chi non prende mai una posizione.
Per questo pensavo che, se esistesse la possibilità di aiutarci, con delle emoticons da passeggio, costruite su un bastoncino tipo giudice, potremmo finalmente spiegarci più liberamente (devo brevettarle subito..Questo è un mondo in cui spopola il bastone da selfie!)
Potremmo dire in modo sereno tutto ciò che pensiamo, a volte stare comodamente zitti e poi opplà, tirar fuori la nostra palettina con facciotta dal cilindro.
Forse le relazioni e persino l’amore andrebbero meglio perchè avremmo un procuratore di carta, un alter ego a fare il “lavoro sporco”.
Potremmo tirar fuori la faccia che piange tutte le volte che il nostro dietologo ci dice che siamo due kg in più, quella che si arrabbia quando la fidanzata decide di acquistare il ventottesimo paio di scarpe (che le serve, sia chiaro), le tre scimmiette in sequenza “non vedo, non sento, non parlo” alla macchina del caffè quando passa la collega del commerciale con i leggins trasparenti sul sedere, il dito medio con l’ex fidanzato che passeggia sorridente con la nuova ragazza.
Forse con un filtro di carta che dichiara le nostre posizioni emotive, potremmo riuscire ad essere più sinceri ma anche più leggeri.
Potremmo andare diretti al punto e, con un po’ più di coraggio rispetto ad ora, esprimere senza vergogna anche il fatto che
– Tu mi hai ferito-.
Oscar Wilde diceva:”Datemi una maschera e vi dirò la verità”
Ecco, secondo me, aveva già il cellulare.

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