Storia di Giulia

Storia di Giulia: DUE

Lui sta camminando.
E’ notte.
La strada è quasi deserta.
Ciò che gli sta accadendo non lo fa dormire quindi si è rivestito e ha deciso di prendere una boccata d’aria; in casa si sentiva soffocare.
Lei se ne è andata.
Di colpo, senza spiegazioni, senza dargli neanche una possibilità di replica.
Se l’avesse avuta però questa possibilità, cosa le avrebbe detto?
Quello che ha fatto è farla stare male; lui lo sa, lo sente nel cuore.
Ciò che era cominciato come un gioco, di colpo li aveva travolti e, nel tempo, la situazione si era fatta piuttosto grave.
“Mai scherzare col fuoco” diceva sua madre.
Aveva ragione.
Ci sono scelte che, se intraprendi, ti portano in luoghi di te stesso che poi devi essere in grado di gestire.
A volte però, la noia, la quotidianità, sembrano far molto più male del rischio di soffrire.
Così tu monti in sella a qualcosa che prima non avresti neanche visto e, per un po’, è così bello da poterne morire…
Ma l’essere umano ha mille sfaccettature e mille bocche da sfamare.
Mentre dai da mangiare a quella parte di te che sembrava carente, anche le altre bocche si attaccano e mungono fino ad intossicarsi.
La verità è che se entri in relazione con un’altra persona, mischiando le ossa, come si suol dire, tu muti per forza.
Lui pensa a tutto questo, mentre cammina nervoso lungo la strada silenziosa della notte.
Non ha più il polso della situazione, non si sente più sicuro come lo era soltanto un mese prima.
Non capisce, non si riesce a spiegare.
Guarda lo schermo del telefono poi decide di fare quel numero, per l’ennesima volta.
Niente, staccato.
Dà un calcio ad un sasso e torna indietro, verso casa.
Rientrato, apre la porta della stanza azzurra.
I suoi due maschietti dormono beati e lui, per un momento, ricomincia a respirare.
Li accarezza e li bacia sulle guance profumate di sonno che solo i bimbi riescono ad avere, poi si dirige verso la sua stanza da letto.
Apre la porta e ciò che vede lo fa stare ancor più male.
Richiude ed entra in salotto.
– Proverò a dormire sul divano – pensa, accendendo la televisione.

-CONTINUA-

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