la fine di un'era

La fine di un’era

E’ sabato sera ma è anche la fine di un’era.
Oggi sono uscita di casa per andare dalla parrucchiera a farmi la frangia.
No.. Non è questa l’era di cui sto parlando.
La frangia mi serve a sedare il momento; quel tempo che sto vivendo nella terra di mezzo, tra ciò che son stata e ciò che sarò.
Son triste stasera e non trovo sollievo.
Non rido di gusto e non mi viene in mente nessuna persona che possa togliermi l’angoscia di dosso.
Malgrado io abbia provato a sgridare il passato per quello che non mi ha dato, mi manca qualcosa di ciò che non ho mai coltivato.
Ti è mai capitato di volere una fine ad un’era, in un modo così violento, da costringerti a riempire la vita di altro per trovare tutte le scuse al tuo cambiamento?
Un modo così faticoso da alleviarti dal ragionare, ma così confusionale da non riuscirti più ad orientare?
Facciamo promesse che non riusciamo a mantenere.
Anche io, anche tu.
Chiunque.
I Re della Verità, i Senatori della giustizia.. Anche loro lo fanno.
Adesso ci piacciono cose che forse domani, impareremo ad odiare.
Parliamo per ore di storie senza valore e buttiamo nel cesso attimi in cui sentivamo di sognare.
Vendiamo il passato al miglior offerente chiedendogli di trasformarlo in niente.
“Mi spieghi chi sei diventata che non ti conosco?”
E’ come cercare in un bosco per ore qualcosa che volevi ottenere, per poi renderti conto che avresti voluto vivere al mare.
Oggi è l’inizio della fine di un’era.
Il giorno X è arrivato.
Solare, gioviale, all’apparenza per niente malvagio.
Morbido e travestito del giusto di una scelta macinata nel tempo.
Ma in quest’era che mi volta la testa a guardare in una nuova direzione, c’è un bel po’ di tristezza per ciò che risiede dietro alla nuca.
Che buffi che siamo noi esseri umani..
Convinti di camminare corazzati in ogni momento ma, per un po’ d’acqua salate nell’occhio, ci basta un alito di vento..
Arriva sempre l’odore di ciò che sei andato a seppellire, per quanto tu abbia narici vogliose di nuovi profumi da scoprire.
Ti dico una cosa, se sei in un forte cambiamento: nelle pieghe di ciò che impacchetti per andare a godere nuovi premi, abita il dejavu, che di colpo, violento, ti verrà a trovare.
E’ il bello che hai ricevuto, quello che governa qualsiasi ricordo, anche fosse di una vita che non riuscivi più a sopportare.
Ti senti quell’ uccello che stacca le ali da terra ma, che di colpo, non sa più volare.
Così agli sgoccioli di ogni vecchia era, arriva sempre la stessa domanda.
E non importa quante siano le cose che ti danno ragione alle scelte studiate che hai fatto o quante azioni tu abbia compiuto per distrarti dal bisogno di averla, questa cazzo di ragione.
La domanda è: “E se avessi sbagliato tutto?”
Non lo saprai mai, caro mio; ma hai pagato caro il biglietto ed è ora che ti cominci ad incamminare.

Buona fortuna.
Good luck.
Bonne chance.
Boa sorte.

4 commenti
  1. Paolo
    Paolo says:

    Non ti conosco abbastanza per sapere cosa ti ha portata a questo “giorno X”, ma si legge tanta tensione, troppa. Ultimamente ti ho scritto qualche citazione, testi di canzoni ecc… e non vedo perché smettere proprio ora. :)

    “Sally cammina per la strada leggera Ormai è sera
    Si accendono le luci dei lampioni Tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni
    Ed un pensiero le passa per la testa Forse la vita non è stata tutta persa
    Forse qualcosa s’è salvato Forse davvero non è stato poi tutto sbagliato
    Forse era giusto così Forse ma, forse ma sì

    Cosa vuoi che ti dica io Senti che bel rumore”

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    • Claudia Moretti
      Claudia Moretti says:

      Senti che bel rumore…

      Paolo, forse sto solo diventando grande..

      Per ringraziarti della citazione in musica della mia canzone preferita di Vasco(tra l’altro) ti faccio rispondere da un amico autorevole che riassume ciò che io, così bene, non potrei mai dire…
      Buona settimana!!!:-)

      “Ma se io avessi previsto tutto questo
      (dati causa e pretesto) forse farei lo stesso
      mi piace far canzoni e bere vino,
      mi piace far casino, poi sono nato fesso
      e quindi tiro avanti e non mi svesto
      dei panni che son solito portare
      ho tante cose ancor da raccontare per chi vuol ascoltare,
      e a culo tutto il resto..”

      Rispondi
  2. Barbara
    Barbara says:

    Sono quei passaggi che, attraversando, portano via una parte di te…
    Credo che a volte la consapevolezza di essere stati comunque fortunati ad aver attraversato un pezzo di strada in ottima compagnia, aiuti a procedere il cammino.
    Quello che posso augurare a te, a me, ed alle tue lettrici è di ritrovare il sorriso e la voglia di camminare a tempo..

    Rispondi
    • Claudia
      Claudia says:

      Esatto, ci si sente proprio così: defraudati di un pezzo..
      Ma è saggio ripartire a camminare, per andare a guadagnarsi nuovi pezzi di vita, con Il passato nel cuore e le mani aperte al presente .
      Grazie Barbara, a te e ai miei lettori auguro innumerevoli sorrisi..Veri.

      Rispondi

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