Un supereroe femmina che vola

Un Supereroe dentro ognuno di noi

Ognuno di noi, durante la sua vita, si è identificato con un Supereroe.
Da piccoli è molto più semplice dare sfogo alla fantasia: i bambini usano i vestiti di Superman a carnevale ma corrono tutto l’anno come fulmini, facendo svolazzare al vento il lungo mantello ricavato da una coperta.
E’ una magia che usano per sentirsi al riparo dalla paura, per sfondare i confini di una realtà a tratti troppo banale, per immaginarsi un domani diverso da quello che viene loro imposto come probabile.
E’ il grande dono di chi ha ancora tanto spazio per sognare di essere migliore.
Io, per esempio, vorrei tanto essere Catwoman, la femme fatale dalle gambe lunghe e i movimenti sinuosi di un gatto.
Andrebbe bene anche Wonder Woman anche se, quei pantaloncini striminziti, alla mia età, non è che siano poi così appropriati.
Mio malgrado però non sono nessuna di queste due “Supergnocche da combattimento” neanche nei miei sogni.
Io non volo, non salto, non salvo gente dagli incendi e non ho neanche la capacità di correre così tanto senza che i capelli mi si increspino in una nube di nodi e sudore.
Ironia del fato anzi, il mio Supereroe non è neanche una donna ma un uomo.. Un uomo brutto!
Io, da sempre, mi sento un po’ Cyrano de Bergerac.
Se è vero che l’immagine che si ha di sé può condizionare il modo di essere, di Cyrano possiedo tantissime caratteristiche.
Detesto chi usa il potere per fare del male ai più deboli.
Non taccio mai un’ingiustizia, neanche sotto tortura (in generale non taccio mai).
Scrivo da sempre, per metabolizzare tutto ciò che sento e lo faccio anche su commissione, per altre persone..
Come lui non mi reputo per niente bellissima anzi, lui detestava il suo enorme naso quanto io detesto le mie gambe più corte di come le avrei desiderate.
Cyrano era un abile spadaccino e non si tirava mai indietro.
Non avrebbe lasciato un amico indifeso a combattere da solo e non amava la forza del branco che si scaglia sul singolo, costruendo la ragione sul vile uso della prepotenza.
Cyrano, avrebbe sempre parcheggiato il cavallo ad un chilometro di distanza dal supermercato, piuttosto che rubare il parcheggio ad un disabile e non si sarebbe mai lamentato dei politici corrotti mentre rubava il posto in fila a quello davanti.
Non sarebbe mai stato a casa in mutua una settimana, se non avesse avuto davvero l’influenza.
Cyrano sapeva bene che, le furberie, se non le paghi tu, le paga qualcun altro per te e, per questo motivo, sceglieva di assumersi tutto il prezzo della sua esistenza.
In definitiva Cyrano, come me, era un gran rompipalle, ma era anche un romantico e aveva il cuore molto più tenero di quanto facesse intendere al mondo.
Sono convinta che gli bastasse uno “scusami” per ridarti il più sorridente dei saluti e che di base non avesse voglia di imbracciare la spada ma che, purtroppo, dovesse fare i conti con situazioni che diversamente non sarebbero potute cambiare.
Tutto quel suo indomito ardore, si ammutoliva però davanti all’amore.
Era innamorato follemente di Rossana, sua cugina e, per lei, fece ciò che un uomo comune non potrebbe neanche pensare.
Volendola felice, protesse e diventò il miglior amico di Cristiano, l’uomo del quale ella era innamorata.
Anzi, non si fermò solo a questo: a lui suggerì dialoghi e lettere che fecero innamorare la donna e ne negò fino all’ultimo la paternità intellettuale.
Non riuscì mai a congiungersi all’amata, perché troppo preoccupato di poterle cagionare il dolore di un’amara delusione.
E’ qui, in amore, che io e Cyrano non siamo per niente uguali.
Prima di tutto non ho tutta quella generosità d’animo che egli ebbe: non riuscirei mai a fare un passo indietro, sapendo che qualcosa mi appartiene.
Inoltre lui non credeva di potersi fare amare da lei e nel suo naso vedeva un grande impedimento, senza accorgersi che, in realtà, lei era già innamorata di ciò che lui aveva dentro.
Nella fase finale della sua vita, andò a trovarla ogni settimana in convento, dove lei si era ritirata per il dolore della morte di Cristiano, senza farle capire nulla se non, infine, per sbaglio.
Cyrano non si guardò mai allo specchio davvero.
Lui vedeva solo il “naso al piede, che almeno di mezz’ora da sempre mi precede” mentre era molto, molto di più.
Le persone non sono solo il proprio corpo.
Tu non sei solo il tuo corpo.
Certo, fare il possibile per essere fisicamente in forma è importante ma non è la caratteristica fondamentale di un Supereroe.
Se ci si allenasse “dentro” quanto ci si allena “fuori”, saremmo tutti migliori, io per prima.
Allora non vedremmo solo il naso lungo, le gambe corte, i capelli crespi ma sentiremmo ciò che vale molto di più per noi stessi e per chi ci circonda.
Mi rendo conto che questa nostra ricchezza non arriverebbe immediata e rimarrebbe nascosta più facilmente di un paio di chiappe sode, ma renderebbe molto felici tante persone, primi su tutti noi stessi.
Cyrano vinse tante battaglie non solo perché era un grande spadaccino; lui aveva nel cuore il coraggio di un leone e la sicurezza dell’ “Uomo giusto”.
L’unica battaglia che non vinse, a parte l’ultima che ne causò la morte, fu’ quella con Rossana quando “non vide oltre al suo naso” e, di tutta la generosità di cui era capace, ne fece una bandiera per nascondere la sua paura di amare.
Non avere mai paura di fare ciò che è giusto.
Non avere paura a manifestare il tuo amore a chi lo merita.
Non schierarti dalla parte del branco codardo, stai con gli onesti, anche se sono pochi.
Dì sempre ciò che pensi, quando vedi un’iniquità.
Sii d’esempio per gli altri prima di essere il loro giudice.
Punta a volare, non trascinarti!
Ti lascio con una frase della canzone Italiana che amo di più in assoluto, quella che sento tutta così tanto mia, da desiderare ardentemente di averla scritta (ma Maestro, fortunatamente tu sei MOLTO più Supereroe di me..).
Chiaramente parla del mio amato Cyrano, che apostrofa i “materialisti”, coloro i quali avevano perso la speranza di poter cambiare qualcosa in positivo e si giustificavano dando la colpa all’assenza di Dio.
La frase dice ” tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali”.
E allora io ti prego: molla ciò che non vale davvero  e corri subito ad indossare le tue bellissime ali!

“Io sono solo un povero cadetto di Guascogna,
però non la sopporto la gente che non sogna….”

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